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I grandi inganni tra Photoshop e bamboline: la manipolazione dell’informazione nell’era del giornalismo visivo, Responsabile Prof. Volli - curatore Dott. Reis.

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Anno accademico 2011/2012

Insegnamento integrato
Crediti/Valenza
2.5/3
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Sommario insegnamento

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Programma

OGGETTO DEL LABORATORIO

Tra tutte le forme di informazione, quella basata sulle immagini (tv, fotocronache, ecc.) appare la più oggettiva, neutra, indipendente, ‘vera’.

Invece le immagini raccontano soprattutto il punto di vista di chi le produce, e la loro illusione di oggettività è semmai un fattore di inganno che ne aumenta le difficoltà di interpretazione da parte del pubblico, favorendo i processi mediatici manipolativi.

In secondo luogo, esattamente come un testo, anche le immagini possono essere gestite, fraintese, impostate, usate in modo allusivo o completamente falsificate, dando così un decisivo apporto a una informazione manipolata, o ‘malainformazione’. Anzi: il massiccio e moderno utilizzo mediatico delle immagini, se da un lato conferma tutta la soggettività dell’informazione, dall’altro lato porta spesso a un nuovo livello di mistificazione la rappresentazione mediatica della realtà, soprattutto su temi ideologicamente od emotivamente sensibili per il grande pubblico.

In terzo luogo non va dimenticato che la densità e la rapidità comunicativa e persuasiva delle immagini, che fanno scattare pulsioni emotive profonde, danno loro una forza enormemente superiore a quella della parola, scritta o parlata che sia, e le aprono a pubblici infinitamente più ampi praticamente senza gli ostacoli delle barriere linguistiche.

PRIMA PARTE – LE TECNICHE DELLA MANIPOLAZIONE

Il laboratorio, che in parte si appoggerà alle ricerche del sito www.malainformazione.it(di cui si consiglia una visione, per avere un’idea più organica dei contenuti), seguirà questi step:

(1) ripercorrerà alcune tappe storiche della info-falsificazione con le immagini;
(2) rifletterà sull’uso quotidiano delle immagini-decorazioni e degli altri tipi di immagini usate in varie forme suggestive, o impostate (staged photo, ‘bamboline’), o manipolate in via diretta (doctored, ‘photoshoppate’), o costruite sulla base del principio a-giornalistico della ‘verosimiglianza’ ;
(3) prenderà in considerazione i diversi momenti del processo produttivo mediatico che giunge alla manipolazione o falsificazione finale;
(4) individuerà alcuni esempi di manipolazioni di vario tipo, e di falsificazioni massive legate alla cronaca del giorno e ad almeno un caso di mistificazione sistematica su scala internazionale (‘Pallywood’, eco-paure, o simili);
(5) con gli stessi strumenti di analisi offrirà anche qualche spunto di verifica di articoli e gli effetti del loro intreccio con le immagini, l’infografica e la grafica di pagina.

SECONDA PARTE – LE DIFFICOLTA’ NELLA INTERPRETAZIONE

In accompagnamento alla illustrazione delle diverse tecniche di manipolazione, e soprattutto nella parte finale il laboratorio si occuperà in modo specifico delle relazioni tra pubblico e media, e prenderà in considerazione il rapporto tra gli impatti emotivi generati dai flussi del giornalismo visivo e la capacità di elaborazione del pubblico degli utenti.

In una parola, il corso si occupa di gestione e manipolazione dell’informazione (cd. ‘malainformazione’) a partire dalla sua dimensione più penetrante ed emotivamente coinvolgente: quella del giornalismo visivo, appunto.

Durante il laboratorio i partecipanti saranno invitati a cercare, analizzare e anche produrre immagini giornalistiche di diverso taglio.

 

CALENDARIO: 28 febbario, 13-20-27 marzo, 3 e 17 aprile dalle 15 alle 18 in aula 1.7 PLV.

SCADENZA ISCRIZIONI: 24/2/2012.

Testi consigliati e bibliografia



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Ultimo aggiornamento: 31/03/2014 14:36

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