- Oggetto:
Laboratori vari Scidecom: Partecipazione politica e comunicazione via Internet:il caso delle petizioni online, a cura della dott.sa Santucci.
- Oggetto:
Anno accademico 2008/2009
- Corso di studi
- [f005-c205] laurea spec. in comunicazione per le istituzioni e le imprese - a torino
[f005-c206] laurea spec. in comunicazione multimediale e di massa - a torino
[f005-c210] laurea spec. in comunicazione nella societa' dell'informazione - a torino - Anno
- 1° anno 2° anno
- Tipologia
- Per tutti gli ambiti
- Crediti/Valenza
- 2.5
- Oggetto:
Sommario insegnamento
- Oggetto:
Programma
Le democrazie di oggi sono abitate da un nuovo attore sociale: un operativo active citizen, cresciuto in una società caratterizzata da rapido sviluppo delle Ict, globalizzazione e cyberspazio come nuovo spazio pubblico. L’active citizen sperimenta quotidianamente nuove opportunità di partecipazione politica, che consistono in vere e proprie occasioni comunicative dalla forte natura bottom-up: siti web, portali di informazione, mail, guest books, newsletter, survey online, mailing list, forum di discussione, chat, Wiki, blog, strumenti di cyberprotesta, petizioni e campagne di protesta online.
CALENDARIO: 16-23 febbraio e 2-9-23 marzo 2009 dalle 17 alle 20 in aula 1.4 PLV.
Con la consapevolezza di tale cambiamento sociale, con la diffusione delle tecnologie internet numerose sono state le soluzioni proposte dalle istituzioni per rendere i processi democratici più accessibili. Alcune – a livello locale, regionale, nazionale e sopranazionale – hanno investito nella realizzazione di e-tools che favorissero l’interazione e la deliberazione, la consultazione e la partecipazione. Tali strumenti comprendono quelli destinati allo sviluppo e l’invio di petizioni online: a partire dall’e-petitioner scozzese, avviato nel 1989, fino al recente esperimento del Bundestag tedesco, varie sono state le iniziative che hanno affiancato alla tradizionale pratica dell’e-petitioning le opportunità offerte dalle Information and communication technologies.
Tuttavia, nonostante l’interesse degli strumenti offerti top-down, quando si parla di e-petitions a emergere è proprio l’aspetto bottom-up, ovvero la grande varietà di pratiche che i cittadini mettono quotidianamente in atto per intervenire politicamente. Milioni sono le petizioni che sono nate e si sono sviluppate online attraverso il supporto di siti privati o non profit. Questo tipo di petizioni, che si possono definire “informali”, consistono in vere e proprie azioni di comunicazione che trovano nel web il luogo per ottenere visibilità e generare mobilitazione. Il fenomeno è assai significativo, con uno dei principali siti che ad oggi ha raccolto 60 milioni di one-click signatures a supporto delle più disparate petizioni. Alcune e-petitions vengono inviate alle istituzioni giuridicamente destinate ad accoglierle, diventando così petizioni “formali”; altre, invece, vengono destinate a riceventi che non hanno l'obbligo legale di prendere posizione, proponendosi come azioni di comunicazione alla ricerca di un concreto impatto politico.
Il Laboratorio consisterà in un’analisi delle pratiche di e-petitioning avviate bottom-up e che hanno strategicamente sviluppato in maniera forte la loro natura comunicativa per intervenire nel policy making: dalla redazione del testo della petizione alla costruzione del sito, dalla creazione di un marchio alla vendita di merchandising, dall’organizzazione di eventi alla raccolta firme online. Tra i casi presentati, la petizione per l’abolizione dei costi di ricarica dei telefoni cellulari (nazionale, avviata da un singolo studente) e quella per l’abolizione del commercio di armi (internazionale, avviata da Amnesty International).SCADENZA ISCRIZIONE: 29/11/2008.
Testi consigliati e bibliografia
- Oggetto:
Note
II Semestre.
Posti disponibili: 35.
Il laboratorio è riservato agli studenti delle lauree specialistiche collegate a Scienze della comunicazione, con la possibilità per gli studenti di I livello di iscriversi in base alla disponibilità dei posti.- Oggetto: