Vai al contenuto principale

FAQ sulla mobilità Erasmus (in particolare per le sedi di cui il docente è il referente)

Pubblicato: Mercoledì 8 giugno 2016 da Ermanno Malaspina

Rispondo qui cumulativamente alle mail di chi mi scrive per avere consigli su che esami scegliere nella tal università straniera o per sapere se in relazione al proprio piano di studi sia meglio la sede x o quella y. 

I docenti referenti di una sede non sono né uno sportello informazioni né l'ufficio relazioni col pubblico della università straniera né sono tenuti a conoscere quali esami sia meglio fare o non fare all'estero in qualsivoglia CL della Scuola (e persino al di fuori di essa). 

Lo studente a cui punga vaghezza di fare un Erasmus, a prescindere dalla procedura amministrativa che non conosco e non mi riguarda e limitandomi solo agli aspetti didattici, deve fare quanto segue:

1. sapere quali corsi può sostenere nell’anno in cui decide di fare l’Erasmus (= studiare bene il proprio piano carriera)
2. decidere se ce ne sono alcuni da fare assolutamente a Torino o no (=parlare con i tutori del proprio CL, con il docente di laurea e prima magari con se stessi)
3. solo a questo punto lo studente ha un pacchetto di esami/corsi per i quali può cominciare la ricerca all’estero.
4. ma per la ricerca dei corsi bisogna prima fare quella della sede...
5. prima di tutto deve individuare le lingue appetibili oppure no (= n° 2 sopra e suggerimento n° 3 sotto)
6. su questa base avrà una lista di università: le considerazioni del n° 3 sopra si intrecciano però anche a considerazioni umane, familiari, artistiche, di vita ecc. che sono del tutto legittime
7. se lo studente arriva a individuare 2-3 sedi che gli possono piacere, allora può vedere nei rispettivi siti se sono presenti corsi e di che tipo paragonabili a quelli individuati sopra al n° 3.
8. a questo punto e solo a questo punto, se ci sono domande concrete a cui il sito della/delle università straniera/e non risponde, è legittimo e doveroso che egli interpelli i docenti referenti degli accordi Erasmus relativi. Il docente di solito gira la domanda al suo omologo dell'università straniera.
 
Prego gli studenti di scrivere a me e agli altri docenti referenti solo dopo essere arrivati al punto 8. 
 
Tre suggerimenti ulteriori:
A. Non fermarsi agli accordi con dicitura corrispondente a quella del proprio CL (quindi uno studente di lettere classiche, per esempio, non deve guardare solo gi accordi siglati da docenti di lettere classiche), ma seguire i punti 1-7 sopra 
2. Per latino e greco è NECESSARIO che i corsi prevedano traduzione e in quantità congrua. Corsi su testi già tradotti non vengono accettati. Per questo chi decidesse di fare esami di latino o greco all'estero è pregato di mettersi in contatto con i docenti italiani di queste materie, non appena in possesso del programma d'esame estero, per capire se il programma è congruo o no. In caso negativo (programma insufficiente), si aggiunge una parte di traduzione in più q.b. da sostenere al ritorno a Torino.
3. L'imperialismo linguistico anglosassone porta non solo gli Atenei a fondare in Italia corsi in inglese (tenuti di solito da docenti italiani che parlano un inglese penoso: Qui sine peccato est primus lapidem mittat...), ma anche gli studenti che non sanno il tedesco o il polacco a programmare un Erasmus a Berlino o Versavia "tanto si parla inglese". Direi invece che il buon senso dovrebbe portare studenti di discipline umanistiche a sapere o almeno imparare prima la lingua del paese in cui vogliono vivere per qualche mese. 
 
 
Ultimo aggiornamento: 27/11/2022 08:42

Location: https://cdslettere.campusnet.unito.it/robots.html
Non cliccare qui!